Vastaa Viestiin

Famiglia Giraldi di Cittaducale (Rieti)

Per tutte le tue ricerche nelle seguenti regioni: Marche - Umbria - Lazio - Abruzzo - Molise.

Valvoja: arno2006

gotico
male
Viestit: 1
Sisääntulotila: Graafinen
Selailu: Graafinen
Tarkastele heidän sukupuutaan.
Buongiorno.

A seguito di  una estemporanea ricerca sulla nostra famiglia originaria di Cittaducale (Rieti), siamo riusciti a risalire fino alla metà del 1700. Oltre non siamo potuti andare avendo, perlopiù, raggiunto lo scopo prefissatoci e perché ci fu impossibile proseguire a ritroso causa la temporanea mancanza del registro dei battesimi precedenti al 1750 e alla impossibilità di esaminare gli altri collegati, anche per lo stato miserando in cui erano stati ridotti tali libri causa il vorace appetito delle numerose legioni di parassiti avvicendatisi nei secoli nell'opera di demolizione. Non possiamo ricordare, se non con sincera gratitudine, la disponibilità, la collaboratività e l'ospitalità del parroco di Cittaducale, Mons. Antonio Conte.
Andiamo ai fatti:

nei ricordi familiari siamo partiti dall'avo Albino Giraldi, nato a Cittaducale il 18/12/1830 giunto, dopo varie vicissitudini, a Cori, adesso in provincia di Latina, paese all'epoca segregato tra le paludi pontine e l'unica via di accesso a Velletri di cui le cronache cittadine tramandano - nota della magistratura corese del 10/03/1864 - la preghiera al delegato pontificio di sollecitare il comune di Velletri a restaurare la strada Cori - Velletri "... ridotta in tale stato di ruina che appena può praticarsi dai pedoni i quali corrono il pericolo di fracassarsi se scampano agli assassini (briganti)", i quali frequentemente assalivano i viaggiatori e rendevano talmente pericoloso il percorso da costringere la magistratura di Cori (deliberazione del 21/06/1866)a chiedere al generale De Courtin una guarnigione militare stabile.
E' in quest'epoca che Albino Giraldi di Cittaducale venne a Cori, avendo sposato in successione due nobili ereditiere:
1) Maria Luigia Torrecchia, morta di parto insieme a figlio e proprietaria, benchè non fosse di Cori, della maggior parte delle proprietà del paese;
2) una tale Polverosi (di cui non conosciamo il nome); questo matrimonio, stando a quanto si tramanda, fu contrassegnato da grande - non meglio precisato - scandalo.
Da rilevare che tale Albino Giraldi sembra fosse avvezzo a vicende tumultuose in quanto, così si tramanda da sempre in famiglia, fu cacciato e diseredato dal padre, tale Antonio Giraldi, nato a Cittaducale il 03/10/1792, coniugato con Maria Rossi Speranza (madre quindi di Albino).
La famiglia Giraldi, anche questo è da sempre nei ricordi e successivi racconti di famiglia, avrebbe donato parte del terreno su cui venne costruita Cittaducale, tanto che ¼ della città (probabilmente costruita secondo lo schema urbanistico romano del cardo e decumano), venne riservata agli abitanti di Poggio Giraldo (o Vena Roscia); parte questa di territorio su cui insistono, in particolare, il palazzo comunale, la Cattedrale e una Chiesa di cui si è persa traccia.
Tale privilegio fu dovuto, stando sempre ai fumosi ricordi di famiglia, al fatto di aver contribuito, con questa donazione, allo spostamento della sede della città erigenda nel posto ove si trova oggi, in luogo di quello a cui pare fosse invece destinata.
Si tramanda anche, immaginavamo a seguito della diseredazione di Albino, che tutti i beni di famiglia vennero infine donati alla chiesa, ivi incluso il palazzo di famiglia divenuto, successivamente, sede del vescovado. Don Antonio Conte ci disse di non risultargli che Cittaducale fosse mai stata sede del Vescovo ma di fare senz’altro ulteriori ricerche in tal senso.
Ad una prima ricerca per acclarare ciò e toglierci ogni residuo dubbio, ricevemmo inaspettatamente risposta positiva dall’Archivio di Stato dell’Aquila: il Vescovado, nella seconda metà del 1700, era stato effettivamente trasferito da Cittaducale a L’Aquila.
Il ricordo quindi, corretto nei fatti, dovrebbe essere in qualche modo anteposto nel tempo (donazione dei beni di famiglia o di parte dei medesimi precedente alla nascita di Albino e poi confusa nei ricordi e riportata in modo non corretto).
Una piccola nota a margine:
L’ufficiale di stato civile presso cui reperimmo il certificato di nascita di Albino Giraldi ci fece notare che sia la professione di entrambi i genitori (proprietario Antonio, proprietaria Maria Rossi Speranza), sia lo status dei testimoni, indicava senza alcuna incertezza che doveva trattarsi di famiglia nobiliare.
Ci tornò in effetti in mente un estratto delle XII Tavole: “Adsiduo vindex adsiduus esto. Proletario iam civi quis volet vindex esto”, ossia “solo un proprietario può essere garante per un altro. Per un proletario, sia garante chiunque vorrà.

Ora, qualora qualcuno avesse informazioni su famiglie e vicende riguardanti Cittaducale, mi piacerebbe sapere se per caso e magari cercando altro, si è mai imbattuto in questa famiglia o in qualcosa che possa essere attinente e possa farci avere il piacere di trovare, anche solo in parte, quelle che sono le radici della nostra famiglia e poter dare alfine identità reale ai ricordi quasi mitologici che l’accompagnano da sempre. Albino Giraldi, uomo ricordato come imponente, muore non si sa dove ne come, ne è noto il luogo dove sia sepolto; un mito duro a morire e anzi alimentato anche da questa strana circostanza. 

Il figlio di Albino, Giulio, nonno di mio padre ormai ottantasettenne, uomo severo e taciturno, non parlò mai o quasi di suo padre.

Saluti

Paolo
calfieri
female
Viestit: 1
Sisääntulotila: Graafinen
Selailu: Graafinen
Tarkastele heidän sukupuutaan.
Buongiorno Paolo,
Scrivo da Cori. Sono in gita qui con i miei figli perché volevano cercare la tomba di un nostro avo, Albino Giraldi. Purtroppo il cimitero é un po’ malandato e non siamo riusciti ad individuarla. Eravamo certi di poterla trovare in quanto nonna Ida, figlia di Albino e bisnonna di mia mamma, raccontava che Albino era morto precoce, circa nel 1893, e sepolto a Cori.
Guardando su internet ci siamo imbattuti nel tuo post e ci é venuto il sospetto che stiamo parlando della stessa persona. A noi risulta che la seconda moglie si chiami Maddalena Magliocchi, madre di Giulio, Cesare e Ida. Ci risulta, inoltre, che con la prima moglie avesse avuto due figlie, una di nome Eleonora.
Ci piacerebbe incrociare le informazioni per capire se parliamo della stessa persona.
Un saluto, Chiara
Vastaa Viestiin

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